e sempre di mirar faceasi accesa (Par. 33.99)
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Il “mese di Dante”. Un esperimento di didattica a classi aperte, a c. di Raffaella Bosso, Michela D’Isanto.

 

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Il mese di Dante presso l’Istituto Superiore Statale “Pitagora” – Pozzuoli Anno scolastico 2016/2017

Docenti referenti Raffaella Bosso, docente delle classi IV A Liceo Scientifico e IV B Liceo delle Scienze Applicate (ellabosso@alice.it) Michela D’Isanto, docente della classe IV A Liceo delle Scienze Umane (micheladisanto@alice.it) Destinatari (numero alunni/ classi/ indirizzi) Tutti gli alunni della classe IV A Liceo Scientifico (25 ragazzi) Tutti gli alunni della classe IV Liceo delle Scienze Umane (24 ragazzi) Destinatari dell’esperimento di peer education: tutti gli alunni della classe IV B Liceo delle Scienze Applicate (19 ragazzi).

Suddivisione e organizzazione delle ore di attività

Il percorso si è svolto nell’ambito del “mese di Dante”, un appuntamento che alcuni insegnanti di Letteratura italiana dell’Istituto “Pitagora” condividono dal 2012. Invece di dedicare – secondo la prassi più diffusa nelle scuole – un’ora settimanale alla lettura del poema dantesco, si concentra lo studio delle cantiche della Commedia in un periodo determinato dell’anno; tale convergenza permette di sperimentare forme di didattica a classi aperte, peer education, valutazione incrociata, lavori di gruppo interclasse. Le lezioni a classi aperte, della durata di un’ora ciascuna, si sono svolte il giovedì ed il venerdì per un totale di sei incontri;la settima ora è stata dedicata alla somministrazione di una prova scritta. Un’ora è stata dedicata alla lezione di approfondimento della docente di scienze Paola Cannada Bartoli. Un’ora è stata infine utilizzata per l’attività di peer education.

Breve descrizione delle attività

imagesNel corso degli incontri a classi aperte le due quarte coinvolte nel progetto si sono riunite e le docenti referenti si sono alternate nella lettura dei canti. Gli argomenti trattati nel corso degli incontri sono stati: – Genesi del Purgatorio da Agostino al Secondo Concilio di Lione; struttura e caratteristiche del Purgatorio dantesco (prof. Bosso, scarica linvenzione-del-purgatorio); – Purgatorio, canto I (prof. D’Isanto); – Purgatorio, canto IV (prof. D’Isanto); – Purgatorio, canto VI (proff. Bosso e D’Isanto, alternate); – Purgatorio, canto XXVII; caratteristiche e funzione del personaggio di Virgilio nella Commedia (prof. Bosso). Due alunni (uno per classe) hanno tenuto per i loro compagni di un’altra classe quarta dell’Istituto (la IV B del Liceo delle Scienze Applicate) una lezione introduttiva sul Purgatorio, rielaborando e restituendo le conoscenze acquisite nel corso delle lezioni. La professoressa Paola Cannada Bartoli, docente di Scienze, ha svolto una lezione sulle questioni geografiche e astronomiche cui Dante allude nei canti del Purgatorio (scarica: atronomia-nella-divina-commedia).

UnknownIl docente di Storia dell’Arte, prof. Gianfranco Pignatelli, ha invece proposto gli schizzi per le illustrazioni del poema eseguiti da Sandro Botticelli, agganciando la sua programmazione disciplinare al nostro percorso. Particolare attenzione è stata dedicata alla preparazione della prova scritta finale; oltre all’analisi puntuale di alcune terzine particolarmente significative, si sono proposte agli alunni delle illustrazioni relative ai canti studiati, con la consegna di identificare i versi cui le immagini si riferivano. Si sono scelte per questa prova i disegni di Sandro Botticelli, che hanno un carattere più narrativo, e alcune tavole inedite eseguite di recente da Paola Nasti, che fanno piuttosto riferimento a metafore e altre figure presenti nel testo dantesco (scarica: dante-attraverso-le-immagini).

Svolgimento in orario curriculare/extracurriculare

images-1Le attività si sono svolte in orario curriculare, approfittando delle sovrapposizioni dell’orario delle docenti referenti nelle due quarte coinvolte, il “mese di Dante” non è infatti un progetto che mira ad ampliare la programmazione, ma un esperimento di gestione condivisa del tempo scuola. Punti di forza – Concentrare la lettura dei canti della Commedia in un determinato periodo determina a nostro avviso una fruizione più efficace e viva dell’opera, restituendole anche il suo carattere narrativo. Chi mai, se non nella scuola, leggerebbe un libro per un’ora soltanto alla settimana?

Le lezioni a classi aperte consentono ai ragazzi di entrare in contatto con approcci didattici e modalità di lettura differenti tra loro; anche per i docenti sono un’occasione per uscire dall’hortus conclusus della propria classe e interagire in modo diretto con i colleghi. – Le due classi coinvolte provenivano da indirizzi diversi (Liceo Scientifico e Liceo delle Scienze Umane, oltre all’episodico coinvolgimento della IV B Scienze Applicate), per cui presentavano fisionomie e stili di apprendimento eterogenei; la loro interazione nella partecipazione alle lezioni ha costituito una proficua occasione di confronto. – L’uso delle illustrazioni nella prova finale ha messo in luce un problema sempre più cruciale nella didattica delle letterature: l’immaginario dei nostri alunni è molto distante dal nostro, e spesso noi docenti diamo per scontato che comprendano e “vedano” delle immagini poetiche che per loro non significano nulla. L’esercizio di riconoscimento iconografico permette di misurare e cercare di ridurre questa distanza.

Criticità e questioni da affrontare

La programmazione del “mese di Dante” prevede un certo dispendio di energie e di tempo, che spesso può sembrare un “lusso” in una scuola in cui il tempo scuola è sempre più ridotto e si fatica a portare a termine la programmazione. Bisognerebbe aprire un serio confronto tra docenti sulla valenza didattica della Commedia e sul ruolo che le si vuole dedicare nella formazione dei ragazzi, magari rivedendo anche la tradizionale programmazione triennale basata sulla lettura di una cantica per ciascun anno. – Le difficoltà emerse nell’identificazione delle immagini fanno pensare che l’educazione all’analisi iconografica debba essere portata avanti nel corso dell’anno, di pari passo con la lettura del testo poetico, magari con la costante collaborazione dei colleghi di Storia dell’Arte.