e sempre di mirar faceasi accesa (Par. 33.99)
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Suggestioni dantesche, a c. di Emira Armentano, Delfina Curati, Antonio Maiorano, Raffaella Romano, Sergio Russo

 

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Il progetto Suggestioni dantesche nella poesia del Novecento, articolato in cinque percorsi, è nato dalla riflessione di docenti che, trovandosi a programmare percorsi per competenze in classi quinte, si sono scontrati con due esigenze ineludibili: da un lato re-intrecciare i fili della Commedia dantesca, inevitabilmente dipanati nel corso del triennio per seguire la narrazione del viaggio di Dante dall‟Inferno al Paradiso; dall‟altro quella di attraversare la poesia del Novecento, che non sempre trova uno spazio adeguato negli usuali percorsi curricolari, al fine di mettere in evidenza quanto e come gli scrittori contemporanei abbiano utilizzato il Fiorentino come modello, a volte anche scomodo, per raccontare il proprio disorientamento nel labirinto del “secolo breve”. Il progetto è stato curato da Emira Armentano, Delfina Curati, Antonio Maiorano, Raffaella Romano, Sergio Russo presso il Liceo Scientifico “Ettore Majorana” di Pozzuoli (NA), nell’a.s. 2014-15 (destinatari: 40 allievi delle classi quinte).

Suddivisione e organizzazione delle ore di attività: Ogni percorso, sintetizzato in specifici ppt (v. allegati), è stato svolto in sei ore di lezione/labora-torio. Nel primo incontro di ogni percorso (della durata di due ore), in una lezione frontale, il docente ha spiegato i nodi fondanti del tema proposto, ha analizzato testi e operato confronti testuali con i versi danteschi, coinvolgendo gli studenti in un dialogo che permettesse loro di avvicinarsi alle liriche del „900 partendo dalle loro pregresse conoscenze/competenze. I due incontri successivi di ogni percorso sono stati organizzati in un‟ora di lezione frontale e in un‟ora di attività laboratoriale di gruppo, dedicata all‟analisi e interpretazione di testi poetici del „900 posti a confronto con riferimenti, espliciti e/o impliciti, a opere di Dante.

Curriculare/extracurriculare: il progetto è stato realizzato in orario extra-curricolare, in cui fosse possibile esperire una didattica laboratoriale a classi aperte, che permettesse agli studenti un proficuo confronto tra pari.

Punti di forza: Il punto di forza del progetto è stato quello di aver lavorato effettivamente per sviluppare competenze (e non semplici conoscenze), centrando l‟attenzione sui testi e sull‟importanza della tradizione letteraria reinterpretata sincronicamente, come dialogo continuo e serrato degli scrittori al di là dei secoli. Inoltre la ricaduta sul curricolare è stata ottima, sia in termini di interesse degli allievi sia per ciò che concerne la conoscenza/comprensione del Novecento.

Criticità: Il punto di maggiore criticità è stato quello di aver dovuto operare una selezione -comunque soggettiva e opinabile – tra le opere e gli autori del „900; sul piano della ricaduta didattica; inoltre la natura stessa di progetto di potenziamento extracurricolare, destinato a un numero contenuto di alunni delle quinte, ha di fatto limitato a gruppi ristretti di studenti l‟accesso ai contenuti del progetto e la possibilità di potenziare competenze di analisi intertestuale. Possibili sviluppi ulteriori: I percorsi intrapresi possono essere ulteriormente sviluppati e riproposti, soprattutto in funzione di laboratori linguistico-testuali, che con più tempo a disposizione possono diventare più articolati e sfaccettati.

Unknown-5Percorso n. 1 [scarica: suggestioni-dantesche-nella-poesia-del-novecento] – I luoghi della Divina Commedia nella poesia del ‘900 Il percorso, affrontato dalla prof.ssa R. Romano, ha inteso illustrare come i luoghi descritti realisticamente da Dante nel suo poema, già di per sé allegorici, abbiano assunto nel Novecento il valore di metafore esistenziali per esprimere analogicamente smarrimento, sfiducia, male di vivere, speranza (anche negata), disillusione, anelito spirituale, negazione di una realtà trascendente.

Unknown-4Percorso n. 2 [scarica: il-topos-della-donna-angelo]- «Beatrice – dal verbo beare nome comune singolare». Rivisitazione del topos di Beatrice /donna- angelo dantesca Il percorso, realizzato dalla prof.ssa E. Armentano, ha evidenziato come la figura di Beatrice/donna angelo, dalla Vita nova alla Commedia (donna gentile e onesta, donna salvifica, donna cristofora, figura Christi), sia diventata il modello, l‟archetipo, il punto di partenza – esplicito e/o implicito – di una serie di nuove figure femminili che hanno preso vita nella poesia italiana del „900, attraverso l‟omaggio esplicito, la rivisitazione, la risemantizzazione, il ribaltamento o la parodia.

Unknown-2Percorso n. 3 [scarica: divina_mimesis]- La Divina Mimesis: variazioni novecentesche sugli incipit dante-schi Il percorso, proposto dal prof. A. Maiorano, ha mostrato dapprima come un autore novecentesco come Caproni abbia ripreso alcune citazioni più o meno letterali del I canto dell‟Inferno per rovesciarne spesso il senso all‟interno del proprio universo poetico a rappresentare il disorientamento dell‟uomo moderno, per soffermarsi poi su un altro grande “irregolare” della letteratura italiana, Pasolini, che per due volte si provò a “riscrivere” Dante, da lui inteso non come poeta metafisico, ma come maestro di realismo, anzitutto linguistico.

images-4Percorso n. 4 [scarica: Schegge dantesche nel 900] – Schegge dantesche nella lingua (poetica) del Novecento: risemantizzazione, allusione e parodia Il percorso, proposto dalla prof.ssa D. Curati, ha posto al centro dell‟indagine la lingua della Commedia, analizzandone elementi, peculiarità e creatività, ed esplorando la straordinaria vitalità dello strumento linguistico coniato da Dante, tanto nella lingua d‟uso, quanto nella lingua letteraria, con particolare attenzione ai diversi meccanismi di riutilizzo dei materiali danteschi nella poesia del ‘900 e ai loro possibili significati.

Unknown-3Percorso n. 5 [scarica: Ulisse e il destino dell’uomo moderno]- Ulisse e il destino dell’uomo moderno. Storia di una “metafora infinita”. Borges ha scritto che la «storia universale è la storia della diversa intonazione di alcune metafore», quelle metafore che Blumemberg chiamerà «assolute», in quanto contengono verità archetipiche, capaci di esprimere, attraverso declinazioni, il senso dell‟esistenza di ogni epoca. Con la creazione dell‟Ulisse infernale, Dante racchiude in una sola immagine il significato profondo dell‟essere-nel-mondo. Descrivendo l‟uomo compiutamente, tale immagine resiste all‟azione del tempo e si impone nella tradizione occidentale come un archetipo mitico. Ogni stagione ha il suo Ulisse, ma il Novecento, secolo della diffrazione esistenziale, ne ha tanti: tutti riconducibili all‟eroe del XXVI canto dell‟Inferno, seppure attraverso la “mediazione” significativa del naufragio leopardiano. Leggendo dunque l‟Ulisse di Dante come una «metafora assoluta», la presente unità propone un‟analisi delle più suggestive variazioni del modello dantesco realizzate nella poesia italiana del Novecento, soffermandosi, così, sulle esperienze di Pascoli, D‟Annunzio, Gozzano e Saba.